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Chi ha giocato i set a maggiore e minore pressione del 2018?

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Pubblicato il 17 novembre 2018 su StatsOnTheT – Traduzione di Edoardo Salvati

// Dopo aver introdotto un indice di Pressione per valutare la competitività di una partita, vediamo come con un metodo simile si possa sviluppare una valutazione della competitività dei set giocati. L’indice di Competitività Set definisce la pressione nei set di uno specifico giocatore in modo da permettere un confronto diretto con la pressione tipicamente fronteggiata dagli altri giocatori.

Nel precedente articolo, ho illustrato un indice di valutazione della pressione di una partita che mette insieme la pressione al servizio totale e media all’interno di una partita.

L’indice di Pressione si costruisce assegnando un punteggio per ogni punto della partita equivalente alla variazione negativa nella probabilità di vittoria del giocatore al servizio in caso di perdita di quel punto. Si può incontrare un concetto simile in termini di pressione in altri sport sotto il nome di leva.

Ci sono altre modalità esemplificative della pressione oltre a quella relativa alla partita, come la pressione totale e media per ogni set che un giocatore si è trovato a gestire in tutte le partite di una stagione, così da stabilire la competitività tipica dei set di un giocatore.

L’elaborazione statistica

Come per l’Indice di Pressione, faccio convergere la pressione totale e media di un set in un punteggio da 0 a 100 di facile interpretazione. Per arrivarci, calcolo un effetto standardizzato per il totale e la media a mostrare di quante deviazioni standard siano distanti dalla media le caratteristiche di pressione di un giocatore, controllando per il numero di set e il formato della partita.

Nel calcolo delle stime dell’effetto mi avvalgo della tecnica statistica del restringimento, visto che alcuni giocatori hanno giocato molti meno set sul circuito maggiore rispetto ad altri (ad esempio, Miriam Bulgaru ha solo 2 set sul circuito maggiore nel 2018, a differenza di Karolina Pliskova con più di 150).

Il valore da 0 a 100 rappresenta il percentile a cui corrisponde l’indice-z della pressione totale e media in una distribuzione t di Student con due gradi di libertà. In presenza di una distribuzione con code così pronunciate e quindi tendente a produrre valori distanti dalla media, un giocatore ottiene un punteggio di 99 di fronte a un livello di pressione più alto di ‘sei sigma’ (o sei deviazioni standard) dalla media.

Esaurite le spiegazioni metodologiche, cosa possiamo aspettarci che riveli l’indice di Competitività Set?

Per arrivare a un punteggio alto un giocatore deve avere più set equilibrati del giocatore tipico. Visto il contributo dato da game al servizio e alla risposta in termini di pressione complessiva in un set, ci si attende che sia una combinazione di tipologie di giocatori a determinare set più tirati.

Da un lato, grandi servitori che vanno spesso al tiebreak, dall’altro giocatori forti negli scambi, che magari perdono qualche game in più al servizio ma creano molta pressione alla risposta.

L’indice Competitività Set per il circuito maschile

Il campione di analisi di Competitività Set per gli Slam e le altre partite del circuito maggiore nel 2018 include la valutazione di circa 300 giocatori. L’immagine 1 mostra i 30 giocatori di questo gruppo con il più alto e il più basso indice di Competitività Set.

Karlovic

Al primo posto si posiziona Ivo Karlovic con un valore di 97.1, seguito da John Isner con 96.9. In virtù di un servizio quasi inattaccabile e di un gioco alla risposta inconsistente, entrambi si ritrovano in più tiebreak di tutti gli altri.

Questo aspetto rende l’esito set dipendente da pochi punti, facendo aumentare la pressione. Se in media un punto porta con sé solo il 2% di pressione per la maggior parte dei giocatori, per Karlovic e Isner si sale a quasi il 3%.

Rublev

Un risultato più sorprendete è vedere Andrey Rublev al terzo posto. Pur non avendo un servizio incisivo come Karlovic o Isner, Rublev ha dovuto affrontare livelli simili di pressione nel set. Quali sono stati alcuni di questi set ad alta pressione? Il terzo set nella vittoria contro Guido Pella a Doha, il primo set contro Robin Haase a Monte Carlo e il terzo set nella sconfitta contro Alex De Minaur a Washington.

IMMAGINE 1 – Indice di Competitività Set per l’ATP

Al lato opposto dell’intervallo troviamo molti giocatori con un solido record di vittorie-sconfitte in stagione. L’indice però non è perfettamente correlato al numero di vittorie. Ad esempio, Alexander Zverev ha il valore più basso, superando anche il numero uno Novak Djokovic.

Zverev

Zverev è un caso interessante di giocatore estremamente dominante al di fuori degli Slam, vincendo molti set con relativa tranquillità. Ha poi un rendimento inferiore negli Slam, in cui non è riuscito a raggiungere le fasi finali del torneo a sufficienza per accumulare molte partite dure che avrebbero aumentato il suo indice di Competitività Set [1].

Non è stato così però nelle Finali di stagione, dove Zverev ha prima battuto in semifinale in due set molto equilibrati Roger Federer e poi in finale Djokovic, sempre in due set. Dovremo aspettare gennaio per capire quanto possa aver beneficiato dal formato al meglio dei tre set del torneo di Londra.

Kyrgios

Un altro giocatore degno di attenzione tra quelli con un basso indice di Competitività Set è Nick Kyrgios, a undici lunghezze di distacco dal valore più basso della stagione. La predisposizione di Kyrgios a un tipo di gioco con sbalzi repentini da incandescente a gelido può rendere difficile prevedere come si svolgerà un set.

Quando è in palla può sbarazzarsi degli avversari in un baleno. Quando si disinteressa, i set possono terminare altrettanto velocemente per semplice mancanza di impegno. Quale sia la versione di Kyrgios in campo, ci si può attendere dei set a rapida conclusione.

L’indice Competitività Set per il circuito femminile

In assenza di giocatrici con un contrasto così accentuato tra bravura al servizio e debolezza alla risposta come per Karlovic e Isner, è più difficile pronosticare le posizioni di vertice in termini di pressione.

Pavlyuchenckova

Con un valore di 98.6, Anastasia Pavlyuchenkova è al primo posto, avendo vinto il 50% delle partite in stagione e con una media del 3% di pressione per singolo punto. Alcuni dei momenti più combattuti per lei sono stati il terzo set della finale vinta a Strasburgo contro Dominika Cibulkova, il terzo set nella sconfitta contro Caroline Garcia a Tokyo e l’epico primo set contro Sloane Stephens a Pechino.

Interessante è anche la presenza nelle zone alte dell’indice di giocatrici di livello come Garcia, Darya Kasatkina e Karolina Pliskova, raggruppate raggruppate su valori di 87-88. Due delle giocatrici più offensive del circuito – Aryna Sabalenka e Jelena Ostapenko – chiudono la parte inferiore dell’elenco.

IMMAGINE 2 – Indice di Competitività Set per la WTA

Altre delle giocatrici più forti, specialmente quelle con uno stile più difensivo, ottengono valori di Competitività Set tra i più bassi. Se trovarsi di fronte una giocatrice dal valore dell’indice tra i più alti significa quasi certamente una sfacchinata, giocare contro una di questo gruppo, di cui fanno parte Simona Halep, Caroline Wozniacki e Angelique Kerber, potrebbe rivelarsi una partita a senso unico.

I due valori più bassi vanno a giocatrici con una stagione in tono minore, durante la quale non sono riuscite a mettere sotto pressione la maggior parte delle loro avversarie in partite del circuito maggiore.

Svitolina

È abbastanza sorprendente il nome di Elina Svitolina al terzultimo posto. Nonostante una vittoria risoluta alle Finali di stagione, Svitolina ha avuto un anno di alti e bassi, dominando a lungo a inizio stagione, faticando per quasi tutta la parte centrale e per riprendersi nell’ultimo periodo.

Quest’analisi preliminare di un indice per la valutazione della competitività mostra che non esiste uno stile di gioco univoco a determinarne il livello, e questo è vero sia per le donne che per gli uomini. Figurare in cima o in fondo alle valutazioni di Competitività Set può dipendere tanto dalla solidità di gioco quanto dalla qualità complessiva delle vittorie. ◼︎

Note:

[1] Zverev è anche un esempio eclatante della differenza tra la pressione percepita da un giocatore e la pressione lasciata intendere il punteggio

Who Has Experienced the Most and Least Set Pressure this Season?

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