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Gli scontri diretti più sorprendenti dell’era Open

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Pubblicato il 6 maggio 2018 su StatsOnTheT – Traduzione di Edoardo Salvati

// Perché si ha la sensazione che alcuni giocatori facciano costantemente fatica contro determinati avversari? Ed esiste un modo per misurare gli scontri diretti più sorprendenti di sempre?

Recentemente, il diciannovenne fenomeno greco Stefanos Tsitsipas ha vinto – nell’arco di tre sole settimane – nove partite su undici sulla terra battuta, sconfitto quattro dei primi 30 e affrontato Rafael Nadal nella sua prima finale di un torneo ATP 500.

Di certo tutto questo non è passato inosservato e, tra chi si chiede che traguardi possa raggiungere questa giovane promessa, è già stato paragonato a diversi grandi giocatori, tra cui il tre volte vincitore del Roland Garros Gustavo Kuerten.

Sono accostamenti che pronosticano un futuro luminoso per Tsitsipas, e possono fornire indicazioni sul tipo di avversario in possesso delle caratteristiche per diventare un arci-rivale in carriera.

Gli accoppiamenti sfavorevoli

L’arci-rivale non è solo un avversario duro da battere, ma un giocatore la cui tattica di gioco è particolarmente ostica e che sembra avere una riserva di kriptonite all’apparenza inesauribile.

Nel tennis, le arci-rivalità sono a volte definite come “accoppiamenti sfavorevoli”, nel senso che quella specifica combinazione di stili che si scontrano può determinare una posizione di svantaggio per il giocatore più forte.

Si pensi al rovescio a una mano di Roger Federer che deve fronteggiare l’effetto sulla pallina generato da Nadal, o ai colpi poco ortodossi di Kuerten contro quelli più carichi di potenza di Andre Agassi.

Ci sono state molte rivalità, solo alcune però hanno avuto quella contrapposizione di stili che associamo alle arci-rivalità. Come possiamo distinguerle?

Esiti sorprendenti

Il punto di partenza è vedere quanto sorprendente sia stato ogni risultato degli scontri diretti, dove per sorprendente s’intende un esito finale opposto a quanto suggerirebbe la bravura complessiva di un giocatore, misurata dalla classifica ufficiale o dal sistema Elo.

Più i risultati lasciano perplessi, maggiore è la probabilità di trovarsi di fronte a una contrapposizione di stili.

Utilizzando valutazioni Elo storiche per misurare quanto inattesi siano stati i risultati, l’immagine 1 mostra i dieci scontri diretti più sorprendenti dall’inizio dell’era Open (nella versione originale è possibile visualizzare i singoli valori puntando il mouse sul grafico, n.d.t.).

Tutte le arci-rivalità comprendono alcuni dei nomi più importanti dello sport. E due sono notoriamente considerati uno confronto di stili diversi, cioè quelli di Ivan Lendl contro Boris Becker e di David Nalbandian contro Federer.

Lendl vs Becker e Federer vs Nalbandian

Dei venti scontri diretti tra Lendl e Becker, molti sono avvenuti nel periodo in cui Lendl era al massimo della forma. Nonostante questo, la carica propulsiva di Becker ha trovato modo di mantenere il bilancio quasi in pareggio.

È andata all’incirca allo stesso modo tra Federer e Nalbandian, con quest’ultimo ancor più senza i favori del pronostico nelle diciannove volte in cui hanno giocato contro: Nalbandian è riuscito a vincerne otto.

IMMAGINE 1 – I dieci scontri diretti più sorprendenti dall’inizio dell’era Open

Kafelnikov vs Hrbaty e vs Johansson

La rivalità più sorprendente in assoluto è anche quella di cui si parla di meno: Yevgeny Kafelnikov contro Dominik Hrbaty. Pur essendo il giocatore con la classifica più alta in tutti e tredici le partite, Kafelnikov ne ha vinte solo quattro. Ha avuto simili difficoltà anche contro Thomas Johansson, perdendo ben nove volte su quattordici partite.

Nell’elenco troviamo altri numeri 1 come Jimmy Connors e Pete Sampras. La loro presenza suggerisce che anche i migliori possono rimanere imbrigliati da avversari scomodi che creano molti più grattacapi di quanto la classifica non prevederebbe.

Che Kafelnikov sia in due degli scontri diretti dell’elenco è curioso. Recentemente, la sua carriera è ritornata alla cronaca per il presunto coinvolgimento in partite truccate sollevato dall’Interim Report dell’Indipendent Review.

Se da un lato l’inchiesta evidenzia la possibilità che alcuni giocatori abbiano un rendimento volutamente scadente contro giocatori di livello inferiore, dall’altro indica che questo tipo di comportamento è estremamente improbabile tra i giocatori di vertice. ◼︎

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