Il più grande archivio italiano di analisi statistiche sul tennis professionistico. Parte di Tennis Abstract

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I 128 del tennis — #96, Elena Dementieva

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Pubblicato il 19 aprile 2022 su TennisAbstract – Traduzione di Edoardo Salvati

A inizio anno, Jeff Sackmann si è imbarcato in un immenso progetto di elaborazione di una classifica dei 128 giocatori e giocatrici più forti di tutti i tempi, ponendosi l’obiettivo di terminare a dicembre 2022. Con una media di più di 2000 parole per singolo profilo, si tratta di una vera e propria enciclopedia di chi è chi nel tennis, dalla sua nascita a oggi. Per limiti di tempo e più evidenti limiti di talento, settesei.it propone una selezione delle figure maggiormente rappresentative per vicinanza d’epoca e notorietà, n.d.t.

Elena Dementieva [RUS]
Data di nascita: 15 ottobre 1981
Carriera: 1998-2010
Gioco: destro (rovescio a due mani)
Massima classifica WTA: 3 (6 aprile 2009)
Massima valutazione Elo: 2168 (seconda nel 2010)
Slam in singolo: 0
Titoli WTA in singolo: 16

// Quanto conta una medaglia d’oro alle Olimpiadi? Per il tennis è una risposta difficile. Non è stato sempre uno sport olimpico, e le vette di gloria cui aspirano i tennisti sono da lungo tempo ben consolidate altrove. Le opinioni dei giocatori sono equamente distribuite in un intervallo che spazia da “le Olimpiadi sono tutto!” a “uh, giocherò invece il torneo di Atlanta”.

Elena Dementieva era, senza esitazione, a favore delle Olimpiadi, anche prima che vincesse l’oro a quelle di Pechino 2008. Dopo aver sconfitto Dinara Safina in finale, ha dichiarato: “Non c’è paragone per me tra uno Slam e le Olimpiadi, che sono semplicemente molto più grandi. Le stavo aspettando, mi sono allenata per questo, è il momento più incredibile della mia carriera, della mia vita.

Non è davvero possibile sostenere in maniera analitica che le Olimpiadi dovrebbero ottenere lo status di uno Slam. Il tabellone è più piccolo e spesso le giocatrici di vertice sono assenti (a Pechino mancavano Lindsay Davenport, Ana Ivanovic, Maria Sharapova, e la numero 1 Justine Henin si era ritirata qualche mese prima). Le Olimpiadi sono una discontinuità nella struttura iterativa del calendario, quindi alcune delle stelle che decidono di andare non arrivano in forma come lo farebbero per Wimbledon o gli US Open.

Dementieva non è però l’unica a tenere le Olimpiadi in così alta considerazione. Se ci capita a volte di sottostimare l’evento è per via di giocatrici motivate così all’estremo. Vincere uno Slam non è un’impresa solo perché servono sette partite o perché qualcuno dei reali inglesi è tra il pubblico. Gli Slam contano perché tutti i giocatori sono d’accordo che contino. Alcune presenze fisse del circuito sono disposte a saltare le Olimpiadi, e per la maggior parte dei restanti non c’è sufficiente interesse da saltare tornei per una preparazione adeguata, al contrario di quanto fatto da Dementieva. Ne rimangono però abbastanza che assegnano alle medaglie la stessa importanza di uno Slam: Serena Williams certamente ha a cuore le medaglie vinte, e a Pechino 2008 Dementieva l’ha battuta nei quarti di finale. Di tutte le grandi giocatrici che non hanno mai vinto uno Slam, Dementieva è probabilmente quella che ha meno rimpianti.

Un decennio di tribolazioni al servizio

Ecco, avete visto? Non ho detto nulla del servizio di Dementieva. Ne sono un ammiratore dal 1999, quando l’ho vista giocare ancora diciassettenne in uno dei campi esterni degli US Open. Anche io ero un adolescente e dunque è possibile che fossi attratto dal suo fisico statuario e dai capelli biondi oltre che dai solidi e devastanti colpi a rimbalzo.

Quale fosse la ragione iniziale, ho poi sofferto in prima persona del decennio di tribolazioni al servizio, e non volevo iniziare proprio da quel punto debole. Comunque, nonostante i suoi limiti, ha costruito una carriera di tutto rispetto — per me la 96esima migliore degli ultimi cento anni di tennis — e ci sarebbe molto altro da aggiungere. Ma…alla fine si deve parlare del servizio. Verso la fine del 2000, Dementieva si è stirata un legamento della spalla destra, che l’ha costretta a elaborare un servizio tagliato con movimento più laterale (anziché dall’alto). Anche dopo un recupero completo, il servizio è rimasto poco convenzionale, discontinuo e a tutti gli effetti un ostacolo enorme. E lei lo sapeva — come avrebbe potuto ignorarlo? — così da renderlo nelle partite più importanti un problema ancora più grosso. Nella finale del Roland Garros 2004, la sua prima in uno Slam, ha commesso 10 doppi falli su 45 punti al servizio.

Quando si è ritirata nel 2010, il servizio era migliorato, con più potenza e meno errori nei momenti chiave. In quell’ultimo anno, ha vinto il 47.1% dei punti sulla seconda, un po’ sopra alla media del circuito, ma il percorso è stato lungo e complicato. La tabella mostra la progressione annua della percentuale di punti vinti sulla seconda (le statistiche della WTA prima del 2006 non sono complete, quindi i numeri del 2004 e 2005 si basano solo su alcune sue partite, e ci sono partite singole che mancano anche per il periodo 2006-2010).

2004: 39.0%
2005: 38.7%
2006: 40.6%
2007: 42.9%
2008: 45.3%
2009: 46.4%
2010: 47.1%

Il 39% è una pessima prestazione: nessuna delle prime 50 di oggi vince meno del 40% dei punti e solo due giocatrici sono sotto il 42%. Non c’è nemmeno la consolazione di fattori mitiganti, perché Dementieva non serviva prime a dismisura — la media in carriera è del 61% e nel 2004 non è andata oltre il 58% — e sui punti di maggior peso il rendimento era peggiore. Eppure, nel resto del gioco era così forte che nel 2004 ha raggiunto due finali Slam, finendo poi la stagione tra le prime 8 per il secondo anno consecutivo. Pam Shriver ha detto: “Con quel servizio, è un miracolo che sia nelle prime 10”. Come Pam? “Un miracolo!”.

La competitività dai colpi a rimbalzo

La ragione della competitività di Dementieva risiede nei suoi colpi a rimbalzo. Ed McGrogan ha scritto nel 2008 che dritto e rovescio “erano di una bellezza rara…senza dubbio tra i migliori del tennis femminile”. Il dritto con posizione aperta era in grado di incidere in qualsiasi direzione, unito ha un controllo superbo del rovescio. Con l’evoluzione del servizio da un effetto stile softball a una rotazione più tattica, alcuni tra gli osservatori si sono lanciati nell’affermare che, anche così messo, incutesse timore.

Nel 2005, l’allenatore Jim McLellan spiegava: “Il suo effetto laterale è diventato più forte di quanto possa sembrare. Il punto di contatto è sempre basso e verso destra, e ci sono ancora i doppi falli, ma quell’effetto laterale del tutto atipico crea problemi alle avversarie. Nel lato delle parità gira esternamente e rimane basso, costringendo la giocatrice alla risposta a spostarsi molto in corridoio e, allo stesso tempo, a impattare la palla ben al di sotto del livello della rete. Il servizio di Elena arriva con una certa velocità e direzione, e con un punto di contatto decisamente più basso degli altri servizi”.

In ogni caso, contro alcune ha funzionato. McLennan si riferiva ai quarti di finale degli US Open 2005 contro Davenport, vinti da Dementieva al tiebreak del terzo set. L’estate successiva, ha battuto a Los Angeles Sharapova e Jelena Jankovic, consecutivamente. Nel terzo set della finale i servizi erano tutti con movimento laterale, e Jankovic ha ammesso di essere sta presa in contropiede: “Non sai cosa ti arriva, se un servizio lento o uno veloce. Non è prevedibile. A volte serve una seconda come se fosse una prima. Di solito si serve una prima forte e una seconda con effetto a giro, ma lei cambia in continuazione”.

Altri hanno cercato neologismi per descrivere l’inspiegabile efficacia di Dementieva. Molti giornalisti, sembra senza accordarsi tra loro, hanno coniato la frase “risposta alla risposta al servizio”, praticamente un servizio + 1 per giocatrici dal servizio scadente. In teoria, il senso della posizione di Dementieva era così spiccato da poter anticipare dove l’avversaria avrebbe scaraventato la risposta al suo debole servizio, per controbattere anticipando il secondo colpo. È un concetto interessante, ma ci sono 35 partite nel database del Match Charting Project e si scopre che era solo leggermente meglio della media nel terminare lo scambio con il suo secondo colpo.

La migliore alla risposta

In realtà, la spiegazione di una permanenza durevole di Dementieva al vertice, o nelle vicinanze, è molto più semplice: è stata la migliore giocatrice alla risposta per gran parte della carriera. Se da un lato non aveva il vantaggio di un servizio potente, dall’altro era in grado di neutralizzare quello delle avversarie. Nel 2005 ha vinto un misero 51.5% dei punti al servizio…ma il 50.7% dei punti alla risposta. Neanche Simona Halep, la migliore alla risposta dopo l’era di Dementieva, non è mai andata oltre il 50.3%, e, al momento, solo in una stagione è andata oltre il 50%. Dementieva invece ha vinto più del 50% dei punti alla risposta per tre anni consecutivi, e in carriera è sopra al 49%.

Si tratta di valori medi, quindi nelle giornate di grazia i numeri erano davvero stupefacenti. Di 320 partite sul circuito maggiore di cui possiedo dati, in 73 ha vinto più punti alla risposta che al servizio. In 35, ha vinto almeno il 60% dei punti alla risposta, tra cui dimostrazioni di precisione clinica contro Victoria Azarenka, Davenport, Li Na e Safina. Nella finale di Mosca 2007, ha vinto il 57% dei punti alla risposta contro Serena. Va detto che Dementieva non metteva a segno molti vincenti alla risposta anzi, ne colpiva meno di quasi tutte le giocatrici del circuito. Riusciva però a impostare con precisione il resto dello scambio. La risposta al servizio era il colpo migliore per la sua occasionale fragilità mentale, perché non le concedeva abbastanza tempo per riflettere su cosa fare.

Un profilo apparso nel 2006 su ESPN: The Magazine lasciava intendere cosa avrebbe potuto ottenere Dementieva se fosse riuscita a non lasciarsi condizionare anche in fase di esecuzione del servizio: “Prima di Wimbledon 2005, Dementieva ha trascorso una settimana in Olanda allenandosi con Richard Krajicek, a suo tempo considerato tra i più fluidi giocatori al servizio. Dementieva aveva tre palle in mano e doveva servire rapidamente. Quasi ogni volta, il terzo servizio — quello su cui aveva meno tempo di pensare — era quello più rapido e con il miglior rimbalzo. Krajicek è convinto che il problema di Dementieva è diventato una profezia che si auto realizza, sostenendo che con Elena il problema non è di natura meccanica, ma psicologica”. Un breve scambio di parole con Dementieva avrebbe portato chiunque alla medesima conclusione. Le stessa ha detto “odio il mio servizio e non so servire”.

Il coraggio premia

Non sorprende che le più grandi vittorie di Dementieva sono arrivate non quando era il servizio a funzionare, ma quando ha avuto più coraggio di avversarie in difficoltà quanto lei. Così è stato durante la finale delle Olimpiadi di Pechino 2008, in cui anche Safina non riusciva più a servire. Le due contendenti, di fronte a uno stadio mezzo vuoto, hanno perso i primi quattro turni al servizio, e in quelli successivi non è andata tanto meglio. Ci sono state 31 palle break in 30 game giocati, e il servizio è stato tenuto poco di più rispetto ai break concessi.

Per una volta in carriera, Dementieva doveva solo essere più calma dell’avversaria. E ci è riuscita, facendo doppio fallo solo 3 volte su più di 100 punti al servizio e solo una nel set decisivo. Safina invece ha servito 17 doppi falli, di cui quattro nel momento di salvare la palla break. Alla palla del match, Dementieva ha servito piano ma chiuso poi con un vincente di dritto. La conferenza stampa del dopo partita è stata una delle poche senza le solite domande sul servizio, “come mai non andava, come te la sei cavata o cosa farai per risolvere la situazione”. Non è stata la sua più famigerata limitazione a farle vincere la medaglia d’oro, ma non gliel’ha fatta nemmeno perdere.

È difficile pensare a Dementieva senza dilungarsi sul servizio e sui risultati che non ha ottenuto. Ma cercherò sempre di ricordare il fantastico gioco di cui era capace liberatasi del servizio. ◼︎

The Tennis 128: No. 96, Elena Dementieva

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