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L’eccessivo autocontrollo di Jiri Lehecka

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Pubblicato il 14 gennaio 2024 su TennisAbstract – Traduzione di Edoardo Salvati

// Il 2024 è iniziato con il botto per Jiri Lehecka. Ha vinto un set contro Novak Djokovic alla United Cup, conquistato il primo titolo in carriera ad Adelaide contro Jack Draper in finale e, dovendo difendere un quarto di finale agli Australian Open, è poi crollato al secondo turno contro Alex Michelsen, numero 91 della classifica mondiale. Anche prima di un gennaio da montagne russe, era evidente che Lehecka fosse uno da tenere d’occhio. I suoi punti gli attribuiscono il 23esimo posto, ma è il quinto miglior giocatore sotto i 23 anni. Nel 2023 ha battuto due dei primi 10, Andrey Rublev e Felix Auger Aliassime, e sconfitto Tommy Paul a Wimbledon in un tiratissimo terzo turno al quinto set. Per un periodo sembrava che il tennis della repubblica ceca si fosse assopito, ma Lehecka, Tomas Machac e un promettente Jakub Mensik di soli 18 anni lo hanno portato a un improvviso risveglio.

Il tratto distintivo di Lehecka è la potenza assoluta. Nel febbraio 2023 il sito dell’ATP ha mostrato come, in media, il suo dritto raggiunge la velocità di 127 km/h, nelle vicinanze di quelli di Rublev, Auger Aliassime e Jannik Sinner. Lehecka è così forte che non sembra fare nessuno sforzo aggiuntivo. Il dritto di Rublev ad esempio è spesso preceduto da un vigoroso grugnito, per Lehecka invece la fase di avvio del colpo durante la partita si distingue a malapena da quella del riscaldamento iniziale. Eppure una potenza così marcata non compare nelle statistiche. Secondo l’indice di Potenza del Dritto (Forehand Potency o FHP) che ho creato, Lehecka è quasi tra gli ultimi del circuito maggiore: il suo FHP è solo di 1.4 a partita, appena dietro a Diego Schwartzman, contro il 14.7 di Rublev, di ben dieci volte superiore. Stesso colpo quindi — almeno stando alle misurazioni delle fotocellule — ma risultato molto diverso. Nella conversione dell’FHP in punti vinti, il dritto di Rublev fa guadagnare otto o nove punti a partita rispetto a quello di Lehecka.

I colpi da fondo di Lehecka sono tra i più attraenti del circuito, compatti e perfettamente mirati da non lasciare possibilità di replica agli avversari. E può incidere con la seconda di servizio come riesce chiunque altro. Spesso però gioca come se non possedesse quelle doti naturali. Si trova a tirare frequentemente da fondo dal centro del campo verso il centro del campo dell’avversario, quasi vicino alla riga. Non è mai un colpo svantaggioso, perché raramente gli avversari riescono a rispondere con un colpo aggressivo, in parte anche per la potenza naturale di Lehecka. Allo stesso tempo però non porta mai a dei vincenti e non sembra nemmeno avere un effetto positivo sul resto dello scambio. Stando ai dati del Match Charting Project, dopo un dritto al centro vince il punto il 47% delle volte, più o meno in linea con la media del circuito. Ma non è solo il dritto. Pochi giocatori colpiscono così tanti dritti al centro. La tabella riepiloga la maggior parte dei giocatori che precedono Lehecka in classifica, insieme alla frequenza con cui in generale tirano colpi da fondo al centro (Tutti i Colpi al Centro o CC) e solo i dritti al centro (DR CC).

Giocatore             Tutti CC  DR CC  
Alex de Minaur        35.8%     28.8%  
Jiri Lehecka          34.2%     27.9%  
Holger Rune           33.0%     26.9%  
Jannik Sinner         29.7%     25.7%  
Alexander Zverev      29.4%     28.8%  
Ugo Humbert           29.3%     27.2%  
Cameron Norrie        29.2%     22.8%  
Taylor Fritz          28.7%     26.8%  
Grigor Dimitrov       28.3%     20.5%  
Nicolas Jarry         27.8%     22.5% 

Giocatore             Tutti CC  DR CC  
Daniil Medvedev       27.5%     27.8%  
Karen Khachanov       27.0%     22.0%  
Adrian Mannarino      26.8%     25.0%  
Frances Tiafoe        26.7%     21.9%  
Stefanos Tsitsipas    26.4%     22.3%  
Novak Djokovic        26.0%     21.1%  
Carlos Alcaraz        26.0%     22.6%  
Tommy Paul            25.8%     20.3%  
Casper Ruud           25.5%     21.1%  
Andrey Rublev         24.3%     18.1%  
Hubert Hurkacz        21.0%     16.6%

Solo Alex de Minaur cerca la metà del campo più regolarmente, ma è un tipo di giocatore ben diverso. Anche per Sinner, che aggredisce la pallina con la stessa intensità ed è quasi in cima all’elenco, è comunque cinque punti percentuale meno probabile scegliere la via conservativa di quanto faccia Lehecka. Rublev trova successo da fondo andando all’estremo opposto. I numeri specifici per il dritto descrivono uno scenario simile, tranne che Alexander Zverev e Daniil Medvedev si uniscono a Lehecka e de Minaur nella parte alta.

In teoria, una strategia di colpi pesanti da fondo al centro potrebbe funzionare, ma c’è poca evidenza che sia così. Tipicamente, un giocatore del circuito vince il 46% dei punti con un dritto al centro rispetto al 56% quando il dritto viene indirizzato altrove. È vero che la direzione dei colpi non è interamente nel controllo del giocatore, e alcuni di quei dritti al centro sono da situazioni di recupero. Ma ce ne sono molti di più sui quali un giocatore può decidere come giocare. La potenza di Lehecka dovrebbe portare, in media, a ribattute più deboli, vale a dire che la flessibilità nella selezione del colpo successivo è maggiore rispetto a quella dei colleghi.

Alla ricerca della chiave di volta

Nella finale di Adelaide contro Draper, Lehecka si è sbilanciato un po’ di più. Solo il 30% dei colpi da fondo sono andati al centro del campo, in gran parte molto vicini alla riga. Ha vinto il 54% dei punti con dritto o rovescio al centro, una frequenza insolitamente alta. E non ha sbagliato, commettendo solo un errore non forzato su quella direttrice in tutta la partita, quando normalmente, come per il resto del circuito, gli errori non forzati sono circa un decimo dei colpi totali al centro. Sembrano numeri non sostenibili nel lungo periodo e la partita contro Michelsen ne è stata una controprova. Il giovane americano ha tenuto alta la pressione e Lehecka si è rifugiato nella consuetudine: il 42% dei colpi è stato al centro, ne ha sbagliato uno ogni dieci e, complessivamente, ha vinto solo il 45% di quei punti. Se si scambiano questi numeri con quelli dalla finale di Adelaide, la partita con Michelsen diventa senza storia.

In sintesi, Lehecka dà l’impressione di sprecare la sua potenza assoluta. La frequenza di ace è leggermente inferiore alla media del circuito, e la percentuale di punti vinti sulla prima ancora di più. Non è scontato che tirare più spesso da fondo verso gli angoli, specialmente con il dritto, porti a un miglioramento del risultato netto, ma l’esempio di Rublev è indicazione da quel punto di vista dell’immensa possibilità di guadagno. Non è facile arrivare al giusto equilibrio tra la dimensione offensiva che fa vincere punti e la passività che permette di non perderli. Lehecka ha molti anni davanti a sé per trovare la chiave. Fino a che non ci riuscirà, possiamo continuare a lasciarci incantare dal dritto scintillante di un giocatore fuori dai primi 20. ◼︎

Jiri Lehecka’s Excess of Self-Restraint

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