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Belinda Bencic ha vinto un torneo storicamente difficile, ma non era quello di Dubai

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Pubblicato il 27 febbraio 2019 su TennisAbstract – Traduzione di Edoardo Salvati

// Belinda Bencic è tornata ai vertici del tennis femminile. La scorsa settimana a Dubai ha vinto il primo torneo Premier dal 2015, battendo quattro giocatrici tra le prime 10. Non si è trattato di vittorie a senso unico, visto che tutte le partite sono andate al terzo set, di cui due al tiebreak. È fuori di dubbio però che la ventunenne svizzera è di nuovo una minaccia nei tornei più importanti del circuito.

Che considerazioni emergono dal confronto con altri tornei del passato in cui la vincitrice ha eliminato alcune delle prime 10 nella strada per il titolo? Il più rilevante è il percorso di Bencic nel Canada Open 2015, l’ultimo titolo Premier da lei vinto. A Toronto ha infatti sconfitto quattro tra le prime 6, tra cui l’allora numero 1 Serena Williams in semifinale e Simona Halep in finale. Anche le avversarie di più bassa classifica in quella settimana erano comunque giocatrici pericolose come Eugenie Bouchard e Sabine Lisicki, entrambe tra le prime 25. E si sono rivelate partite più complicate dei primi due turni a Dubai contro Lucie Hradecka e Stefanie Voegele.

Subito una rivelazione: fu più dura a Toronto per Bencic. Non il torneo più difficile di sempre, ma uno che va tenuto in considerazione. La vittoria a Dubai non è stata una passeggiata, ma nemmeno un evento insolito come si è voluto far credere.

Una misura della difficoltà di tabellone

È un esercizio che ho già fatto. Ho scritto numerosi articoli in cui mettevo a confronto la bravura del campo partecipanti negli Slam, in modo particolare nel caso de i Grandi Tre (i Fantastici Quattro tolto Andy Murray, n.d.t.). Paragonare i tornei del circuito femminile è più complesso, in parte perché ci sono molteplici livelli di importanza e perché le categorie sono state oggetto di modifica nel corso degli anni. Per lo scopo odierno, possiamo lasciare da parte alcune di queste considerazioni.

Introduco i passaggi di un semplice algoritmo per misurare la difficoltà del tabellone che porta una giocatrice alla vittoria del torneo.

  • Selezionare una valutazione Elo standard per il tipo di torneo vinto (in questo caso, prendiamo il valore di 1900 per le vittorie sul cemento. Il numero sarebbe inferiore per la terra battuta e l’erba, ma diventa poi intricato ed è comunque più pratico, ai nostri fini, concentrarsi solo sui tornei sul cemento).
  • Trovare la valutazione Elo specifica per superficie di ciascuna avversaria affrontata nel torneo.
  • Per ogni avversaria, calcolare la probabilità di vittoria mediante le valutazioni Elo standard e le valutazione Elo dell’avversaria.
  • Calcolare la difficoltà di ciascuna partita come differenza tra 1 e la probabilità ottenuta al punto precedente.
  • Sommare i valori di difficoltà ottenuti per ciascuna partita.

In passato, per i tornei dello Slam, ho aggiunto l’ulteriore elemento della normalizzazione dei risultati in modo che la media della vittoria del titolo sia esattamente 1.0. In questo caso, l’idea della media è meno limpida, quindi non procedo a normalizzare i risultati ottenuti.

La difficoltà media di un titolo sul cemento (escludendo gli Slam e le Finali di stagione) è di circa 1.8. La vittoria a Toronto di Bencic nel 2015 valeva 3.64, quella a Dubai 3.01

A Miami (e a Indian Wells) fa più caldo

Una delle variabili che incide sulla difficoltà del percorso è il numero di partite. Bencic ne ha giocate sei la settimana scorsa (così come nel 2015 in Canada), ma per le prime 8 teste di serie sono solo cinque. A Indian Wells e Miami, le prime 32 teste di serie giocano fino a sei partite, che però ci si aspetta presentino maggiori pericoli delle sei di Bencic a Dubai, dato che l’avversaria di secondo turno in un tabellone da 64 ha già giocato una partita.

E così infatti è stato. La tabella riepiloga i dieci tabelloni più difficili per la vittoria di un torneo del circuito femminile sul cemento dal 2000.

Anno  Torneo         Vincitrice    Partite   Difficoltà   
2010 Miami Clijsters 6 3.80
2011 Miami Azarenka 6 3.78
2007 Miami Williams 6 3.65
2015 Canada Open Bencic 6 3.64
2012 Indian Wells Azarenka 6 3.59
2018 Cincinnati Bertens 6 3.54
2000 Miami Hingis 6 3.46
2002 Miami S. Williams 6 3.45
2008 Miami S. Williams 6 3.37
2013 Miami S. Williams 6 3.35

Ben sette si riferiscono a Miami, un evento con un campo di partecipazione simile a uno Slam. Anche Indian Wells è a quel livello, ma ha avuto tabelloni più deboli da inizio secolo in gran parte per la rinuncia di Serena e Venus Williams a giocare nel deserto. L’impresa di Bencic ha Toronto è, insieme alla vittoria di Kiki Bertens a Cincinnati 2018, l’unica tra le prime 10 al di fuori di due tornei dei marzo del Sunshine Swing. Anche Bertens ha sconfitto Halep, Petra Kvitova e Elina Svitolina, per quanto non nello stesso ordine di Bencic a Dubai.

Fa molto caldo anche a Dubai

Ho calcolato la difficoltà di circa 600 tornei sul cemento a partire dal 2000. Pur emergendo dal gruppo, il percorso di Bencic a Dubai non si distingue per essere tra i più difficili. Dopo i primi 10 visti in precedenza, la tabella mostra i successivi 25 tabelloni più difficili, tra cui tutti quelli con un valore di almeno 3.0.

Anno  Torneo         Vincitrice    Partite   Difficoltà   
2016 Wuhan Kvitova 6 3.32
2000 Indian Wells Davenport 6 3.32
2014 Pechino Sharapova 6 3.30
2008 Olimpiadi Dementieva 6 3.27
2009 Indian Wells Zvonareva 6 3.27
2007 Indian Wells Hantuchova 6 3.23
2002 Filderstadt Clijsters 5 3.23
2013 Pechino S. Williams 6 3.21
2018 Doha Kvitova 6 3.18
2002 Los Angeles Rubin 5 3.18
2000 Los Angeles S. Williams 5 3.16
2009 Miami Azarenka 6 3.15
2003 Miami S. Williams 6 3.13
2002 Indian Wells Hantuchova 6 3.10
2018 Wuhan Sabalenka 6 3.08
2008 Indian Wells Ivanovic 6 3.08
2012 Tokyo Petrova 6 3.08
2010 Sidney Dementieva 5 3.06
2010 Indian Wells Jankovic 6 3.03
2000 Sidney V. Williams 6 3.02
2000 Sidney Mauresmo 4 3.02
2019 Dubai Bencic 6 3.01
2009 Tokyo Sharapova 6 3.00
2002 San Diego V. Williams 5 3.00
2001 Sidney Hingis 4 2.99

Storicamente, le varie edizioni del torneo a Dubai o Doha a febbraio non sono state le più dure del calendario, almeno rispetto a Indian Wells, Miami e Sidney. Però la difficoltà della vittoria di Kvitova nel 2018 è stata ancora più alta (Dubai e Doha si scambiano come sede ogni anno. In qualità di Premier 5, Doha dava più punti nel 2018. Dubai è subentrata e ha assegnato più punti nel 2019). Anche Kvitova ha battuto quattro tra le prime 10, e ha dovuto eliminare la numero 33 Agnieszka Radwanska solo per raggiungere i sedicesimi di finale.

Forte ma più debole

Vale la pena ripeterlo, la vittoria a Dubai di Bencic è stata impressionante. Come abbiamo visto però, non regge il confronto con il precedente titolo Premier a Toronto. Penso che avrebbe potuto comunque vincere anche con avversarie ancora più in forma, ma i due tibreak al terzo set fanno pensare che sia stata spinta al limite.

Sebbene l’attuale insieme di giocatrici sia di qualità assolutamente pregiata, la mancanza di una storica mega stella (o più di una!) si riflette nelle valutazioni Elo. Delle 35 campionesse dei due elenchi, dodici hanno dovuto battere una giocatrice con valutazione Elo specifica per superficie di almeno 2240, e altre dodici hanno dovuto battere una giocatrice con valutazione Elo specifica per superficie di almeno 2100.

Per Bencic, la giocatrice con valutazione più alta a Dubai era Halep con 2054. Non è certamente facile eliminare diverse giocatrici di fila con una valutazione nell’intorno di 2000, ma non è la stessa cosa che doverci aggiungere una vittoria contro una mega stella come Serena, Venus, Maria Sharapova o Victoria Azarenka al loro massimo.

Nel 2015 in Canada, Bencic ha ottenuto lo scalpo di Serena. Forse tra altri quattro anni, quando sarà arrivato il momento di un altro torneo Premier vinto contro pronostico, Bencic dovrà eliminare un paio di nuove mega stelle e guadagnarsi un posto in cima a questo speciale elenco. ◼︎

Belinda Bencic Won a Historically Difficult Title, Just Not Last Week

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