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Come sono state vinte le finali di Wimbledon

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Pubblicato il 23 luglio 2023 su YouCannotBeSeriousStats – Traduzione di Edoardo Salvati

// Due nuovi campioni sono stati incoronati al termine di un’altra edizione di Wimbledon. Entrambe le finali hanno regalato sorprese e né Carlos AlcarazMarketa Vondrousova si potevano considerare chiari favoriti. Quali sono stati i punti di forza nella prestazione del vincitore e della vincitrice? E in che modo hanno superato di più le aspettative? Vediamolo con l’aiuto di un po’ di statistiche.

La finale maschile

Dopo la delusione della semifinale al Roland Garros contro Novak Djokovic, in cui i crampi hanno impedito ad Alcaraz di giocare al suo livello, i cinque set della finale hanno offerto lo spettacolo competitivo che tutti attendevano. L’avvio per Alcaraz è stato difficile, con un solo game vinto nel primo set. Non si è lasciato però scoraggiare dal punteggio e ha recuperato subito all’inizio del secondo set ottenendo un break che ha contribuito a definire il ritmo per il resto della partita.

Grazie alle valutazioni di bravura elaborate da You Cannot Be Serious Stats, possiamo determinare le aspettative di vittoria sulla prima e sulla seconda di servizio (e sulla risposta) per Alcaraz e Djokovic alla vigilia della finale. Visto che le aspettative basate sulla bravura considerano anche quella dell’avversario, sono un valido strumento per capire quanto ottenuto dal singolo giocatore in quella specifica partita. Si osserva come Alcaraz abbia giocato al di sopra delle aspettative sia al servizio che alla risposta, mentre Djokovic ne sia rimasto al di sotto. Contro il detentore di 23 Slam, Alcaraz infatti si aspettava di vincere il 59% dei punti al servizio: dopo cinque set però, la sua percentuale (tra prima e seconda) era del 63%. Si deduce facilmente l’esatto opposto per Djokovic, che si aspettava di vincere il 64% dei punti al servizio contro il 60% poi effettivamente ottenuto.

IMMAGINE 1 – Differenza tra i punti effettivi vinti al servizio e alla risposta e i punti attesi per la finale maschile di Wimbledon 2023

Se analizziamo la suddivisione tra prima e seconda, notiamo come sul rendimento complessivo di entrambi abbia in larga parte inciso quanto è successo sulla prima di servizio e sulla risposta alla prima dell’avversario. Questo perché la maggior parte dei punti si è giocata sulla prima: nel caso di Alcaraz il 63%, per Djokovic il 64%. Andando oltre le sue aspettative di vittoria sulla prima di servizio di 3 punti percentuali, Alcaraz ha sensibilmente orientato a suo favore la probabilità di alzare il trofeo. È la risposta alla prima dell’avversario però dove Alcaraz è stato ancora più efficace. La combinazione tra le sue prodezze difensive e la difficoltà di Djokovic di risolvere il punto tatticamente, ha contribuito a fissare la vittoria di punti sulla prima per Djokovic a solo il 62%, una diminuzione di ben 12 punti percentuali rispetto alle attese.

Il rendimento alla risposta di Alcaraz durante la finale ha replicato quanto fatto vedere dal terzo turno contro Nicolas Jarry, partita dalla quale ha costantemente superato la già alta percentuale attesa di punti vinti alla risposta. Questo non è solo testimonianza dell’incredibile capacità di Alcaraz di apprendere da ogni nuova situazione in cui si trova coinvolto sul circuito, ma nel contempo un segnale che l’esperienza su una determinata superficie non deve necessariamente essere così ricca per alcuni giocatori al fine di arrivare a trovarsi a proprio agio sulla superficie stessa, in questo caso l’erba. Fosse servito accertare ulteriormente che Alcaraz è una minaccia vera sulla superficie di ogni Slam, strappare a Djokovic il titolo a Wimbledon risolve la questione una volta per tutte.

La finale femminile

Tra le donne, Ons Jabeur ha sprecato un’altra opportunità, questa volta in modo più duro da accettare della finale persa nel 2022 contro Elena Rybakina perché, dopo aver battuto negli ultimi turni quattro campionesse Slam, era chiaramente lei la più forte sull’erba. Ma anche le giocatrici più forti possono avere in qualsiasi momento una giornata negativa, specialmente quando si gioca al meglio dei tre set, in cui un inizio a rilento può lasciare in un attimo a un solo set dalla sconfitta.

Se guardiamo al dettaglio di punti effettivi vinti al servizio e alla risposta rispetto a quelli attesi, il divario per Jabeur al servizio è ancora più marcato. Ci si aspettava infatti che dominasse al servizio con il 77% dei punti vinti, vincendone invece solo il 47%, con risultati inferiori sia sulla prima che sulla seconda. Sulla prima, la percentuale di punti vinti è stata del 48%, sulla seconda solamente del 46%, in entrambi i casi cioè ben al di sotto di quanto si poteva prevedere contro Vondrousova, che si è limitata a giocare una partita solida sfruttando le mancanze di Jabeur al servizio.   

IMMAGINE 2 – Differenza tra i punti effettivi vinti al servizio e alla risposta e i punti attesi per la finale femminile di Wimbledon 2023

Per le partite con la posta in palio più alta nel corso della stagione, si presenta inevitabile il tema del crollo sotto pressione. Se è vero che in ciascuna finale il favorito sulla carta ha poi perso, è altrettanto corretto affermare che una sconfitta in una finale Slam non è a tutti gli effetti prova che il favorito non abbia retto alla pressione. Il contrasto tra la prestazione di Jabeur e quella di Djokovic mostra come ogni sconfitta faccia storia a sé: per Jabeur, il rendimento al servizio è stato così distante dalle aspettative che la sconfitta non può essere ricondotta unicamente a una migliore qualità di gioco dell’avversaria. Di contro, il margine di separazione tra Djokovic e Alcaraz era talmente risicato da determinare un esito assolutamente possibile negli scontri diretti tra uno dei più grandi di sempre e il suo giovane rivale in ascesa verso la stratosfera tennistica.

Quattro storie drammaticamente divergenti sono emerse dall’atto conclusivo sul campo centrale di Wimbledon: due vittorie impreviste e due sconfitte che hanno generato stupore. Quale sarà la reazione di ciascuno dei protagonisti all’esperienza londinese è il tipo di trepidazione che avvicina allo sport e che dovrebbe rendere piccanti i restanti mesi della stagione 2023. ◼︎

How the Titles Were Won: Skill Breakdown of the 2023 Wimbledon Finals

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