Il più grande archivio italiano di analisi statistiche sul tennis professionistico. Parte di Tennis Abstract

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Un’esplorazione preliminare delle dinamiche di posizionamento alla risposta

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Pubblicato il 28 novembre 2020 su StatsOnTheT – Traduzione di Edoardo Salvati

// Per un giocatore pronto a ricevere, la risposta al servizio è il colpo più importante. Cosa può fare per essere più incisivo in quella precisa situazione? È una domanda che richiede un approfondimento più ampio del semplice articolo di un blog. Come primo passo però, prendo spunto da nuovi dati disponibili per le partite maschili sul circuito maggiore che includono la posizione dei giocatori al momento dell’impatto sulla risposta. Grazie ad alcuni esempi, esplorerò le dinamiche di posizionamento che possono emergere dall’analisi di quei dati.

La risposta al servizio è il colpo più frequente per un giocatore quando si trova nei game alla risposta e diventa tanto importante quanto lo è, per il giocatore che serve, il servizio. Eppure, sembra che nelle telecronache si sia più interessati a come un giocatore allinea le bottiglie vicino alla sua panchina che alla strategia sulla risposta. Vista la disattenzione generale sul tema, sospetto che la nostra comprensione sia abbastanza limitata. Così è per me. Ho un’idea complessiva del fatto che alcuni giocatori preferiscano mettersi lontano dalla linea di fondo a prescindere, mentre altri si spostano in funzione delle condizioni (tipo e velocità della superficie, etc) e di chi è al servizio. Non riesco però a definire con maggiore certezza la natura di quegli aggiustamenti o quanto costantemente vengono replicati partita dopo partita.

Non si fatica invece a capire perché la risposta è così difficile da inquadrare. Per una valutazione efficace, servono informazioni sulla posizione del giocatore, cioè dove si trova con precisione in campo al momento dell’impatto, ma a lungo i dati posizionali non sono stati raccolti per i professionisti. A partire dalla metà degli anni ’00, sistemi come Hawk-Eye hanno facilitato la tracciatura continuativa degli spostamenti anche dei giocatori, ma fino a oggi raramente quei dati sono stati resi pubblici. Dal 2018, una nuova applicazione sul sito dell’ATP ha messo a disposizione di tutti (senza dubbio in modo involontario) un riepilogo di dati Hawk-Eye provenienti da tornei del circuito (dai 250 a salire). Si tratta di una sintesi di dati di tracciatura — non sono dati grezzi — quindi ci sono molte limitazioni al riguardo.

Un confronto fra casi descrittivi

Sono però dati comprensivi delle coordinate esatte dei giocatori per l’impatto con tutte le risposte al servizio, anche con quelle che sono state poi dei servizi vincenti. Visto che in calendario ci sono tornei durante tutto l’anno e sulle superfici più rilevanti, l’opportunità di osservare le tendenze che in media hanno i giocatori e le eventuali variazioni rispetto al contesto o all’evoluzione temporale è unica. Per mostrare che il potenziale di analisi su questo tipo di dati è enorme, ho pensato di iniziare da alcuni casi descrittivi. Si tratta di un confronto visivo tra posizioni all’impatto di alcuni giocatori noti in partite contro lo stesso giocatore al servizio. In questo modo, anche se non c’è un correttivo esplicito rispetto al tipo di servizio, si riesce a rendere il confronto più omogeneo mantenendo identico il giocatore al servizio.

Nel primo gruppo troviamo giocatori alla risposta che ci si aspetta siano più aggressivi della media: Nick Kyrgios, Roger Federer e Alex De Minaur. Nelle statistiche dell’ATP di seconda schermata per il 2018 e il 2019, ciascuno di loro aveva giocato almeno una volta contro Stefanos Tsitsipas. L’immagine 1 mostra la posizione alla risposta sulla prima e sulla seconda nel momento dell’impatto con la pallina. Vale la pena ribadire che si tratta appunto della posizione del giocatore nel momento in cui colpisce la pallina con la racchetta e non quando il servizio viene battuto. Sull’asse delle ascisse è indicata la posizione in metri dalla rete (con valore 0), sull’asse delle ordinate i metri dal marcatore centrale del campo (valore positivo nella direzione del lato dei vantaggi e negativo nella direzione del lato delle parità).

IMMAGINE 1 – Posizione sull’impatto con la pallina alla risposta contro Tsitsipas di tre giocatori più offensivi

Sembra che Kyrgios, Federer e De Minaur preferiscano essere più vicini alla linea di fondo al momento dell’impatto con la prima palla (le linee verticali indicano la profondità media per numero di servizi nella partita). Si osserva anche una tendenza, almeno contro Tsitsipas sul cemento, a colpire la pallina sulla seconda circa un metro più avanti.

Differenze di strategia

Nonostante si tratti solo del cemento e l’avversario sia sempre lo stesso, si osservano comunque differenze marcate nel comportamento del giocatore alla risposta da una partita alla successiva. Prendiamo ad esempio la strategia di De Minaur alle Finali Next Gen 2018, in cui entrava due metri in campo sulla seconda, e quella al Master di Parigi Bercy 2019, in cui invece riceveva prima e seconda più o meno alla stessa distanza sulla maggior parte dei punti, allontanandosi di molto solo su due servizi sul lato delle parità.

Federer di converso è stato estremamente continuo nella posizione alla risposta al torneo di Basilea e a quello di Dubai nel 2019. Mentre si è posizionato sicuramente più indietro alle Finali di stagione, in particolare sulla seconda. Un altro aspetto che mi colpisce è l’incredibile raggruppamento nella posizione d’impatto di Kyrgios al torneo di Washington 2019. Se vi avessi chiesto dove si metteva Kyrgios per rispondere a una seconda sul lato dei vantaggi, sulla base di questi dati avreste saputo indovinare quasi al centimetro.

In parte dipende certamente dalla prevedibilità della direzione esterna del servizio di Tsitsipas sulla seconda. Però lo ha fatto contro tutti e tre i giocatori, e abbiamo comunque notato più variazione al momento dell’impatto sia in termini di profondità che di direzione laterale. È un segnale che De Minaur e Federer fanno più aggiustamenti servizio dopo servizio, o Tsitsipas ha servito con più effetto e angolo che contro Kyrgios? C’è un’altra spiegazione ancora?

Cosa si può dire delle dinamiche di giocatori alla risposta più difensivi?

Consideriamo tre giocatori la cui posizione in risposta è notoriamente distante dalla linea di fondo: Rafael Nadal, Dominic Thiem e Daniil Medvedev. Fortunatamente, come per il precedente gruppo, anche loro hanno giocato almeno una volta contro Tsitsipas nel 2018 e 2019, e quindi è possibile fare dei confronti omogenei.

IMMAGINE 2 – Posizione sull’impatto con la pallina alla risposta contro Tsitsipas di tre giocatori più difensivi

A prescindere dalla superficie, sia Medvedev che Nadal colpiscono la pallina sulla prima di servizio a circa 16 metri dalla rete. Thiem invece ha variato di molto la sua posizione contro Tsitsipas sul cemento. Un altro possibile effetto che si osserva dettato dalla superficie è la distanza tra la prima e la seconda di servizio sulla terra da parte di Nadal. Se in generale i giocatori avanzano per avere un’impatto più vicino al campo sulla seconda di servizio rispetto alla prima, Nadal sembra mantenere la stessa posizione tra prima e seconda sulla terra, quantomeno nelle partite contro Tsitsipas.

Un ulteriore aspetto che ritengo emergere dai grafici è la bimodalità nella posizione di Medvedev all’impatto con la seconda. Prendiamo in particolare le Finali di stagione del 2019. La posizione laterale è rimasta sostanzialmente invariata, ma per circa metà delle seconde si trova a colpire la pallina sulla linea di fondo. Sembra quasi che per diverse fasi della partita si è messo a rispondere alla seconda di servizio come se fosse una prima.

Che variazione subiscono queste tendenze quando ci sono altri giocatori al servizio?

A titolo di esempio, ho selezionato due casi estremi nell’insieme di giocatori al servizio affrontati da Nadal, Thiem e Medvedev. Il primo è Alexander Zverev, ed è particolarmente interessante perché le partite arrivano tutte dalle Finali di stagione 2019. Sulla prima di servizio, tutti e tre hanno assunto in larga parte una posizione difensiva, colpendo la pallina dai 14 a 16 metri dalla rete. Desta invece curiosità la differenza nel comportamento sulla seconda. Medvedev è avanzato ben poco per la maggior parte delle seconde. Di contro, Thiem è arretrato ancora di più. Non importa il tipo di servizio, ma sulla seconda è rimasto due metri più indietro al momento dell’impatto. Forse ha preferito gestire così un rimbalzo più carico, ma è una dinamica che non abbiamo visto in nessun’altra partita analizzata per questo articolo.

IMMAGINE 3 – Posizione sull’impatto con la pallina alla risposta contro Zverev

Che cosa si può dire contro un giocatore con il servizio meno potente? I giocatori con una risposta più difensiva adottano una posizione più offensiva in campo contro questo tipo di servitori? Il grafico dell’immagine 4 suggerisce che questo non accade, almeno non quanto ci si aspettasse. Sono partite contro Diego Schwartzman che, tra i più piccoli del circuito per statura, può essere considerato all’esatto opposto di un giocatore con il servizio come quello di Zverev. Nonostante questo, Nadal, Thiem e Medvedev hanno mantenuto una posizione sulla prima e sulla seconda molto simile a quella vista per altre partite sul cemento contro giocatori dal servizio potente.

IMMAGINE 4 – Posizione sull’impatto con la pallina alla risposta contro Schwartzman

Alcune di queste conclusioni sono per me una sorpresa, e portano a ulteriori domande. Ad esempio, a quali fattori si possono attribuire variazioni da una partita all’altra sulla posizione alla risposta che non possono essere associate all’avversario o alla superficie? Perché un giocatore sulla seconda indietreggia ancora di più che sulla prima? Con che frequenza i giocatori si posizionano in punti diversi alla risposta durante una partita?

Sono tutte tematiche ancora aperte ma, con questi nuovi dati posizionali, arrivare ad altre possibili conclusioni è solo questione di cimentarsi nelle analisi. ◼︎

A Foray Into Return Impact Patterns

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