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Matteo Berrettini e il dilemma delle partite al meglio dei cinque set

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Pubblicato il 17 gennaio 2025 su TennisAbstract – Traduzione di Edoardo Salvati

// Ci sono alcuni giocatori che sembrano rendere di più quando le partite sono al meglio dei cinque set. Magari è perché hanno una forma fisica superiore alla media, oppure perché hanno bisogno di tempo per entrare nel ritmo partita, o ancora perché sono particolarmente bravi a gestire la preparazione in modo da raggiungere il picco negli Slam. Le spiegazioni possibili sono molteplici, e sospetto che la maggior parte degli appassionati identifichi la capacità di determinati giocatori di essere più o meno bravi di altri durante uno Slam con la presenza di un certo tipo di fattore “al meglio dei cinque”.

Ho affrontato il tema per la prima volta durante gli Australian Open 2014 e Jo-Wilfired Tsonga era risultato uno specialista delle partite al meglio dei cinque. Con più dati e strumenti più efficaci a disposizione, è arrivato il momento di riprovarci. Gill Gross e Alex Gruskin hanno riassunto il concetto su X.

Accetto la sfida!

Siamo di fronte a una statistica incredibilmente specifica: partite sul cemento dal 2019. Matteo Berrettini ha anche perso contro Holger Rune al secondo turno degli Australian Open 2025, quindi sono numeri leggermente diversi, ma su questa stranezza torno a breve. Prima però è importante ricordare che molti giocatori dovrebbero avere un record migliore nelle partite al meglio dei cinque che in quelle al meglio dei tre. La ragione è la stessa di altri sport, è più probabile che il favorito o la squadra favorita vinca le serie al meglio delle cinque partite (o al meglio delle sette) rispetto a quelle al meglio delle tre, più condizionate dalla fortuna. In presenza di più set, i giocatori hanno più tempo per recuperare eventuali svantaggi e il più forte dei duellanti ha più probabilità di farlo. Una meravigliosa conferma di questo arriva, e sembra fatto apposta, proprio dai numeri di Berrettini in carriera su tutte le superfici.

Formato           % Set   % Vittorie  
Al meglio dei 5   62.1%   68.9%  
Al meglio dei 3   62.0%   63.8%

Berrettini vince set quasi con la stessa frequenza a prescindere dal formato, ma cambia la percentuale di vittorie. Rimane un quesito da spiegare: un giocatore che vince il 63.8% di partite al meglio dei tre set dovrebbe, a parità di condizioni, vincere all’incirca il 67% di partite al meglio dei cinque set. Berrettini è andato oltre, ma il diverso formato di gioco non giustifica la rimanente differenza.

Migliore al meglio dei cinque?

Identificare giocatori che facciano meglio delle aspettative richiede definire cosa si intende per aspettative. Come al solito, Elo viene in aiuto. Per ogni singola partita, possiamo usare le valutazioni Elo dei due giocatori per generare probabilità di vittoria di ciascuno. Nel caso di Berrettini negli Slam sul cemento dal 2019 — escludendo i ritiri e la sconfitta a Melbourne — si ottiene un record di 27-9, che equivale al 75% di frequenza di vittoria. Sulla base delle valutazioni Elo pre-partita, “avrebbe” dovuto invece stare su 22-14 (tecnicamente 22.5-13.5), valido per un 62% di partite vinte. È certamente un numero importante, ma non sconvolgente: un giocatore con una vittoria attesa del 62% ha circa l’8% di probabilità di vincere 27 partite su 36. Considerati tutti i professionisti del circuito, non è una statistica inusuale, ma ancora non è il momento di abbandonare la questione, perché non ho parlato dei risultati di Berrettini al meglio dei tre set. Anche qui, teniamolo per il finale dell’articolo, perché voglio mostrare altri numeri. Prima di concentrarci sul ridotto campione di partite sul cemento dal 2019 al 2024, vediamo come si sono comportati tutti negli Slam, su qualsiasi superficie, dal 2000 a oggi. La tabella elenca i giocatori con rendimento superiore in un campione di 154 con almeno 50 partite Slam.

Giocatore          V-P     % Eff   % Att   Rapporto  
Pablo Andujar      23-39   37.1%   27.9%   1.33  
Denis Istomin      34-41   45.3%   34.7%   1.31  
Frances Tiafoe     45-34   57.0%   46.2%   1.23  
Mario Ancic        40-20   66.7%   54.4%   1.23  
Victor Hanescu     29-35   45.3%   38.6%   1.17  
Karen Khachanov    59-30   66.3%   56.6%   1.17  
Simone Bolelli     25-32   43.9%   37.6%   1.17  
Leonardo Mayer     33-38   46.5%   40.1%   1.16  
Marat Safin        79-32   71.2%   61.5%   1.16  
Nick Kyrgios       54-28   65.9%   57.0%   1.16  
Bernard Tomic      40-35   53.3%   46.7%   1.14  
Matteo Berrettini  49-20   71.0%   62.6%   1.13

La prima percentuale è quella della frequenza di vittorie effettiva, seguita dalla frequenza attesa (sulla base delle valutazioni Elo). La colonna “Rapporto” è semplicemente il rapporto tra frequenza effettiva e frequenza attesa. Si tratta dei giocatori che negli Slam hanno reso più di quanto il loro record di partite vinte e perse avrebbe lasciato intendere. Possiamo però fare un passo ulteriore. Il campione di giocatori qui è una variabile significativa: un conto è vincere 7 partite su 10 quando l’attesa è di vincerne 5, un conto ben diverso è vincerne 70 su 100 quando l’attesa è 50. La probabilità del primo scenario è del 17%, mentre del secondo è una frazione dell’1%!

Visto che il prossimo indice tiene in considerazione l’ampiezza, ho esteso il campione ai 334 giocatori con almeno 20 partite Slam dal 2000. La tabella elenca i 20 che più sono andati oltre le aspettative nelle partite al meglio dei cinque.

Giocatore                Record   % Eff   % Att   Rapp.   Prob.  
Novak Djokovic           364-45   89.0%   84.3%   1.06    0.4%  
Rafael Nadal             304-41   88.1%   82.9%   1.06    0.5%  
Tennys Sandgren          16-17    48.5%   27.6%   1.76    0.9%  
Marin Cilic              133-56   70.4%   62.4%   1.13    1.4%  
Stan Wawrinka            151-66   69.6%   62.4%   1.12    1.6%  
Marat Safin              79-32    71.2%   61.5%   1.16    2.2%  
Frances Tiafoe           45-34    57.0%   46.2%   1.23    3.5%  
Mario Ancic              40-20    66.7%   54.4%   1.23    3.6%  
Denis Istomin            34-41    45.3%   34.7%   1.31    3.7%  
Jo-Wilfried Tsonga       120-43   73.6%   66.8%   1.10    3.7%  
Karen Khachanov          59-30    66.3%   56.6%   1.17    4.0%  
Carlos Alcaraz           57-10    85.1%   76.5%   1.11    6.1%  
Nick Kyrgios             54-28    65.9%   57.0%   1.16    6.4%  
Tomas Martin Etcheverry  12-12    50.0%   33.1%   1.51    6.4%  
Lukasz Kubot             20-20    50.0%   37.3%   1.34    6.9%  
Pablo Andujar            23-39    37.1%   27.9%   1.33    7.3%  
Andrey Kuznetsov         18-21    46.2%   33.8%   1.37    7.4%  
Thomas Fabbiano          10-13    43.5%   27.7%   1.57    7.6%  
Matteo Berrettini        49-20    71.0%   62.6%   1.13    9.2%  
Joachim Johansson        15-8     65.2%   49.4%   1.32    9.5%

Ammetto di aver abbassato il numero minimo di partite principalmente per avere quattro vincitori Slam tra i primi cinque più Tennys Sandgren. Sia Novak Djokovic che Rafael Nadal non hanno un valore enorme del Rapporto perché ci si aspettava che vincessero molte partite, e così hanno fatto. Non solo, sono andati leggermente oltre le aspettative per lunghissimo tempo. C’è una minuscola probabilità su 200 che un giocatore con aspettativa di vittoria dell’83% ne vinca l’88% in un intervallo temporale così esteso.

Bisogna essere scettici?

Anche dall’evidenza di prestazioni al di fuori della norma, e molte legate a giocatori che ci aspetteremmo di trovare in elenco, non è chiaro se il fattore al meglio dei cinque è davvero in azione. Come detto, la popolazione è di 300 giocatori, tre dei quali con un rendimento da 1% di probabilità. Meno del 10% di quei giocatori ha tenuto un rendimento da una probabilità su cento. Non era quello che ci aspettavamo? Non siamo in condizioni da laboratorio, non possiamo verificare se Djokovic è in grado di vincere con la stessa frequenza le prossime 410 partite al meglio dei cinque, e di sicuro nemmeno su altre cento volte. Possiamo però estrarre un po’ di più dai dati in possesso.

Se un talento speciale per le partite al meglio dei cinque esiste davvero — che vada oltre la bravura tipica di un tennista professionista — ci si aspetta di vederlo espresso con un minimo di continuità, altrimenti faremmo più fatica a definirlo talento. Ci sono due modi per verificare se effettivamente è un talento speciale. Il primo è quello delle metà di carriera, cioè dividere in due l’elenco delle partite al meglio dei cinque. Per esempio, Tommy Paul ha un record di 13-13 nelle sue prime 26 partite, inferiore alle attese, mentre da quel momento ne ha vinte 19 su 27, andando sopra alle attese. Se esiste un talento al meglio dei cinque, ci aspetteremmo un certo ricorso numerico. A volte è così ma, in generale, non lo è. Da un punto di vista statistico, virtualmente c’è zero correlazione.

Il secondo è quello delle partite pari e dispari. Forse le metà di carriera non è la via giusta, perché i giocatori migliorano e con l’età cambiano le tendenze. Invece, si può prendere l’insieme delle partite al meglio dei cinque e dividerlo in due gruppi, uno in cui mettere le prime, terze, quinte, etc, uno in cui mettere le seconde, quarte, etc. Cambiando l’ordine degli addendi, il risultato non cambia: non c’è una correlazione affidabile. Per chiarezza, non si sta dicendo che questi risultati sono puramente legati alla fortuna o che nessun giocatore possiede un talento al meglio dei cinque degno di nota. Su 300 o 400 partite, scommetto che quello di Djokovic e Nadal si fa vedere (e se è un tratto valido, probabilmente ce l’hanno). Ma in generale, un giocatore che continua a vincere partite al meglio dei cinque più di quanto dovrebbe probabilmente prima o poi smetterà di farlo. Non c’è base statistica perché la tendenza prosegui indisturbata.

La doppietta di Berrettini

Dopo questa doccia fredda, torniamo al grattacapo da cui siamo partiti, le partite sul cemento dal 2019. La tabella elenca chi ha reso di più nelle partite al meglio dei cinque, con almeno 20 partite Slam giocate.

Giocatore              Record   % Eff   % Att   Rapp.   Prob.  
Frances Tiafoe         27-12    69.2%   49.6%   1.40    1.0%  
Matteo Berrettini      27-9     75.0%   62.4%   1.20    8.1%  
Adrian Mannarino       15-12    55.6%   41.1%   1.35    9.3%  
Alexei Popyrin         13-11    54.2%   39.9%   1.36    11.2%  
Taylor Fritz           27-12    69.2%   58.6%   1.18    11.6%  
Novak Djokovic         52-4     92.9%   87.2%   1.07    13.9%  
Rafael Nadal           31-5     86.1%   79.7%   1.08    23.4%  
Daniil Medvedev        56-11    83.6%   79.5%   1.05    25.6%  
Pablo Carreno Busta    21-9     70.0%   63.1%   1.11    27.9%  
Marin Cilic            17-8     68.0%   60.9%   1.12    30.7%

San Frances Tiafoe dal Maryland! Elo avrebbe predetto una frequenza di vittoria del 50%, e invece il record è di 27-12. Berrettini è secondo ma, in questa statistica, un secondo molto distante. Solo Tiafoe fa davvero la differenza nel campione di giocatori considerato. Non è finita qui, c’è dell’altro sul dilemma sollevato da Gross e Gruskin. Berrettini infatti da un lato ha reso di più negli Slam, di converso si è comportato peggio sui campi in cemento di tutti i restanti tornei. Tralasciando i Challenger, i ritiri e la Coppa Davis, il record di Berrettini è ancora più mediocre di quello della tabella: vale per 42 partite vinte e 42 perse. Elo avrebbe predetto una percentuale di vittoria del 58%, non un semplice bilancio in pareggio. Dei 35 giocatori con almeno 20 partite Slam sul cemento in questo intervallo temporale, solo David Goffin ha fatto decisamente peggio nelle partite al meglio dei tre. Solo Goffin, Jannik Sinner e Gael Monfils hanno avuto numeri meno allineati con le aspettative nelle partite al meglio dei tre. Berrettini è una stranezza nelle partite al meglio dei tre tanto quanto lo è in quelle al meglio dei cinque, solo nella direzione opposta.

Con i dati della statistica “Rapporto” possiamo confrontare rendimenti superiori (o inferiori) nelle partite al meglio dei cinque contro le partite al meglio dei tre, per ottenere una specie di “Super Rapporto”. Anche se Berrettini si distingue in nell’improbabilità dei suoi due numeri, è sempre Tiafoe a stare davanti.

Giocatore              Rapp. Md5   Rapp. Md3   Md5/Md3 
Frances Tiafoe         1.40        0.98        1.42  
Matteo Berrettini      1.20        0.86        1.40  
Adrian Mannarino       1.35        0.98        1.38  
Alexei Popyrin         1.36        1.07        1.27  
Marin Cilic            1.12        0.91        1.23  
David Goffin           1.04        0.86        1.21  
Daniel Evans           1.12        0.97        1.15  
Dominic Thiem          1.10        0.97        1.13  
Davidovich Fokina      1.14        1.01        1.13  
Taylor Fritz           1.18        1.05        1.13

La probabilità di ottenere da Berrettini un coppia di statistiche così inusuali è dello 0.3915%, quella di Tiafoe è dello 0.3969%. Diciamo che finisce in pareggio.

Ci siamo finalmente?

Dopo tutta questa trafila, non sono sicuro di essere riuscito a rispondere a Gruskin. Abbiamo visto che i risultati nelle partite al meglio dei cinque differiscono da quelli complessivi di un giocatore. Principalmente è un tema di fortuna. Presumo sia lo stesso con le partite al meglio dei tre. Forse per Berrettini subentrano altri fattori, tra cui magari il fatto che è più probabile che giochi tornei normali non Slam anche quando non è fisicamente al 100%.
Così scrive @PreSnapBets.

Il successo o l’insuccesso nei tiebreak dipende sicuramente dalla fortuna. E questa spartizione di risultati contribuisce a spiegare gran parte della differenza nei numeri di Berrettini. Qualche punto a favore qui e li e non avrei scritto questo articolo. O, più probabilmente, ci sarebbe una reazione esagerata verso statistiche inattese da parte di un altro giocatore.

Povero Hubi

Un’ultima riflessione. Abbiamo rivolto l’attenzione solo su chi rende di più. Ci saranno sempre però anche giocatori il cui rendimento è poco brillante. Hubert Hurkacz ad esempio ha un po’ disatteso negli Slam: 34-25 prima degli Australian Open, rispetto a un record atteso secondo le valutazioni Elo di 37-22. Il sottoinsieme di partite Slam sul cemento dal 2019, in cui ci si aspetta che possa eccellere con il servizio, è stato molto peggiore. In una dozzina di Slam, Hurkacz ha fatto 14-12, una frequenza di vittoria del 54% di fronte a un livello atteso del 73%. La probabilità di un divario così ampio sono dello 0.9%, appena più estrema di quella in positivo di Tiafoe. Nello stesso periodo, Hurkacz è andato meglio delle attese nelle partite al meglio dei tre, vincendone il 63% invece del 58.5%. È il contrario di Berrettini.

Abbiamo imparato che record fuori misura nelle partite al meglio dei cinque set non sono necessariamente predittivi dei risultati futuri. Per uno statistico, può essere una conclusione un po’ deludente. Per i tifosi polacchi, invece, è motivo di sollievo. Hurkacz non ha fatto grandi cose in Australia, vincendo al primo turno ma uscendo al secondo. In ogni caso, una correzione di rotta si può preventivare. Se apparenti specialisti al meglio dei cinque come Berrettini e Tiafoe riescono a perdere al secondo turno, un ritardatario come Hurkacz può, prima o poi, arrivare fino in fondo. ◼︎

Matteo Berrettini and Best-of-Five Puzzles

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