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Lezioni da uno scambio di 48 colpi

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Pubblicato l’11 aprile 2025 su TennisAbstract – Traduzione di Edoardo Salvati

// Nei trentaduesimi del Monte Carlo Masters, Matteo Berrettini e Alexander Zverev hanno battagliato in uno scambio di 48 colpi, il più lungo della stagione in corso. Era il set decisivo, sul punteggio di 5-5. Lo ha vinto Berrettini, che ha anche fatto il break e poi tenuto il servizio per chiudere la partita.

In nessuna fase di un punto così epico si sarebbe pensato che lo avrebbe vinto Berrettini. Primo, si era sul servizio di Zverev. Il vantaggio di chi è al servizio non dura 48 colpi (molti meno), però è, per la sequenza iniziale, comunque un vantaggio. Secondo, Zverev è, almeno come fama, più abituato agli scambi lunghi, e in uno scambio maratona è la scelta più ovvia. Infine, per tre volte Berrettini ha dovuto tirarsi fuori dall’angolo con un recupero difensivo, un colpo che spesso è un invito per l’avversario a terminare il punto, anche su una superficie lenta come la terra. Eppure sugli scambi lunghi non c’è chiarezza totale: una volta raggiunto il settimo o l’ottavo colpo, la probabilità di vittoria era solo leggermente a favore di Zverev. E i colpi in recupero di Berrettini, per quanto da posizione difensiva, non hanno dato a Zverev grande vantaggio. Si fa presto a immaginare che un forte giocatore da fondo riesca a sovrastarne uno più debole, costruendosi gradualmente lo spazio per portare a casa il punto, che sia sull’ottavo, ventottesimo o quarantottesimo colpo. Se da un lato la costruzione del punto è un’abilità da possedere, dall’altro non c’è nulla di inesorabile al riguardo. Vedremo come anche un difensore di medio livello possa neutralizzare una posizione di comando e riportare lo scambio sullo stesso piano. Una volta arrivato alla dozzina di colpi, il vantaggio probabilmente è girato o si è smarrito. Al colpo 48, sicuramente si sono verificati diversi di quei passaggi di mano: non è più una lotta per la supremazia, ma è ora per la sopravvivenza, con un finale che può tranquillamente essere un lancio della moneta.

Prolungamento

Praticamente tutti i giocatori del circuito vincono tra il 40% e il 60% degli scambi di almeno 10 colpi. Sulla base delle partite del Match Charting Project nelle ultime 52 settimane, Zverev è al 51% e Berrettini al 47%. Anche nella partita in questione, l’esito del punto maratona non era agli estremi. Berrettini ha infatti vinto 12 punti su 22 negli scambi di almeno 10 colpi e ha anche vinto la categoria dei punti da 7 a 9 colpi con lo stesso margine. Quelli che pensiamo essere padroni degli scambi lunghi possiedono un talento leggermente diverso, vale a dire che non vincono un numero strabiliante di punti lunghi (Casper Ruud: 49%, Lorenzo Musetti: 51%), ma è più probabile che si trovino a giocarli. Chi è alla risposta comincia il punto in svantaggio, quindi più riesce a prolungarlo, più è probabile che lo vinca. Zverev non vince molti punti lunghi più di Berrettini, ma ne gioca molti di più, e quelle situazioni da 50/50 gli sono più funzionali che, ad esempio, perdere il punto sei colpi prima. Ne ho già parlato lo scorso anno in un articolo sulle capacità di prolungamento dello scambio di Daniil Medvedev. Zverev gli è molto simile quando si parla di trascinare il punto fino a che l’eventuale vantaggio di chi serve si cancella. La tabella mostra la probabilità del giocatore alla risposta di vincere il punto in ogni momento dello scambio, sulla base delle partite su terra rossa nel Match Charting Project dal 2020 e in termini di frequenza di vittoria per ogni colpo valido.

Colpo #           % PV  
2 (vs 1ma sv)     44.9%  
2 (vs 2nda sv)    52.5%  
4                 52.7%  
6                 54.5%  
8                 55.1%  
10+               56.6%

In breve: più dura lo scambio, maggiore la probabilità di vincerlo. Quel 56.6% per la categoria di almeno 10 colpi, in realtà significa più un 50/50. Un professionista che è riuscito a rispondere ha una probabilità più alta di vittoria semplicemente perché non ha sbagliato, cosa che potrebbe invece fare l’avversario. In un punto molto lungo ed equilibrato, la probabilità oscillerà tra il 60% e il 40% in favore del giocatore che ha messo il suo ultimo colpo in campo.

Recupero

Se ancora non avete visto lo scambio, ecco il video (con tutti gli altri punti più belli).

La prima vera mossa di Zverev arriva sul venticinquesimo colpo (circa al minuto 1:56), con un rovescio lungolinea che trova esposto Berrettini, rimasto più verso il suo lato dei vantaggi, e che quindi è costretto a un dritto tagliato in recupero per rimanere vivo. Nell’immagine si vede la posizione di Berrettini (in alto) sul ventiseiesimo colpo.

IMMAGINE 1 – Posizione di Berrettini nel ventiseiesimo colpo dello scambio

Ipotesi estrema: in presenza di un colpo difensivo come quello, non sono in molti in grado di recuperare e vincere lo scambio. Eppure, non solo Berrettini ha tenuto la pallina in campo, ma l’ha spedita a centimetri dalla riga di fondo. La sequenza successiva di due o tre colpi che Zverev aveva in mente diventa non più attuabile. Forse Berrettini non ha aumentato la probabilità di vincere il punto di nuovo fino alla media del 56.6%, ma ci è andato vicino. Non è un segreto che la profondità conta. Mi sbilancio e dico: per quanto si pensi che la profondità sia importante, di fatto lo è ancora di più. Prendiamo gli scambi lunghi in generale. Nel Match Charting Project ci sono più di 7000 colpi (sempre sulla terra dal 2020) per cui è indicata la profondità di quelli tirati al centro a partire dal decimo colpo dello scambio. La tabella riepiloga la probabilità di vincere il punto del giocatore che colpisce, in funzione della profondità.

Profondità       % PV
Corto            41.3%  
Profondo         45.7%  
Molto Profondo   49.4%

(per “corto” si intende quando la pallina rimane all’interno del rettangolo di servizio, “profondo” quando supera la riga del servizio ma è più verso la linea di fondo, “molto profondo” quando è nella zona o sulla linea di fondo.)

Ricordiamo che la maggior parte dei giocatori vince tra il 40% e il 60% dei punti lunghi, e Zverev è appena sopra il 50%. La differenza tra un colpo corto al centro e uno molto profondo è quasi altrettanto importante che quella tra un giocatore poco avvezzo agli scambi lunghi (ad esempio Nicolas Jarry) e Zverev. Ma torniamo ai fuochi d’artificio di Monte Carlo: con il dritto difensivo vicino alla linea di fondo, Berrettini riesce a neutralizzare quasi completamente il punto che Zverev aveva appena girato in suo favore.

Di nuovo

Zverev si sentiva molto sicuro su quello schema, perché lo ha provato altre due volte in successione. Il trentunesimo e trentacinquesimo colpo sono stati entrambi lungolinea di rovescio, e un Berrettini sempre più stanco si trovava di nuovo dalla parte sbagliata (e poi di nuovo). In entrambi i casi però, è riuscito a togliersi dai guai con il dritto difensivo d’appoggio. La seconda preghiera è stata ancora più incisiva della prima: non solo è andato molto profondo, ma ha costretto Zverev all’angolo del dritto. In altre parole, si è procurato un po’ di spazio per recuperare e ha limitato l’abilità dell’avversario nel continuare a metterlo in difficoltà mandandolo così esterno sul rovescio.

IMMAGINE 2 – Posizione di Zverev dopo il secondo recupero di Berrettini

Diamo un occhio anche all’impatto della profondità per i colpi tagliati, tra cui quelli difensivi di Berrettini. La tabella riepiloga la percentuale di punti vinti dopo aver colpito un tagliato in uno scambio lungo, in funzione della lunghezza e della zona di campo.

Profondità       % PV tagliato-centro   % PV tagliato-angolo
Corto            34.7%                  48.6%  
Profondo         39.3%                  43.8%  
Molto Profondo   39.6%                  51.8%

Come vedremo, il tagliato molto profondo ma al centro non è tanto efficace quanto un tipico colpo in profondità. Per il ventiseiesimo colpo di Berrettini, credo che la probabilità fosse più vicina al 50% che al 40%, proprio perché era così profondo. Ancor di più nel secondo recupero, il trentaduesimo colpo, il tagliato molto profondo all’angolo lo porta al di sopra del 50%.

Di nuovo, punto neutralizzato.

Fine delle ostilità

Ironicamente, è stato Zverev, abituato agli scambi lunghi, a non tenere testa ai recuperi di Berrettini. Il quarantaseiesimo colpo è stato un rovescio lungolinea di Berrettini ben assestato. Zverev, che da quel lato si era visto recapitare dritti tagliati, perde una frazione di secondo nel tempo di reazione, e anche lui deve andare di colpo difensivo d’appoggio per rimanere nello scambio, ma il suo tentativo di neutralizzazione non è così profondo. Supera infatti a malapena la riga del servizio, ma va proprio in mezzo al campo. Berrettini, maestro del servizio +1, sfrutta queste opportunità a occhi chiusi!

IMMAGINE 3 – Finalmente in controllo

Come per molti dei punti lunghi, anche questo scambio è stato determinato dall’istinto di sopravvivenza. Zverev ha fatto bene molte cose, costretto l’avversario a giocare sul suo lato debole, aperto il campo, attaccato lo spazio…e poi riprovato nella tattica seppur in precedenza non avesse funzionato. Sulla terra battuta — in modo particolare lenta come quella di Monte Carlo — chi è in difesa ha sempre una possibilità.

Quando eri giovane, Il tuo maestro di tennis avrebbe detto: manda sempre un’altra pallina al di là della rete. L’equivalente per i professionisti: sì, metti dentro quel colpo, ma fai in modo che sia profondo! ◼︎

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