Il più grande archivio italiano di analisi statistiche sul tennis professionistico. Parte di Tennis Abstract

Probabilmente il più grande archivio italiano di analisi statistiche sul tennis professionistico. Parte di Tennis Abstract

Ubitennis: Si può quantificare il rovescio di Federer?

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// Per una serie di articoli sulle statistiche nel tennis, Ubitennis ha voluto approfondire l’esperienza di settesei.it con un’intervista in due parti, grazie alle domande di Tommaso Villa:

[…] Ubi: Iniziamo da una domanda di ampio respiro, nel senso che potrebbe voler dire tutto e niente: che direzione stanno prendendo le statistiche nel tennis, e qual è il loro impatto?

Edoardo Salvati (ES): Proviamo a invertire la domanda, chiedendoci cioè che traguardo hanno raggiunto le statistiche nel tennis. Se si considera che l’attuale struttura del circuito è frutto di lente modifiche per cui fino a prima dell’era Open il tennis era fondamentalmente uno sport dilettantistico, che non più tardi degli anni ’80 molti giocatori saltavano l’Australian Open per via della distanza o che il database storico dell’ATP è ancora soggetto a frequenti revisioni sul numero o sui risultati delle partite dei decenni scorsi, direi che l’enorme quantitativo di dati grezzi che girano oggi intorno al tennis è un sostanziale passo avanti.

La tecnologia, soprattutto con la diffusione del sistema Hawk-Eye, ha certamente fornito uno strumento preziosissimo di raccolta della massa di informazioni che ciascuna partita è in grado di generare.

Non si è ancora verificato però quel salto incrementale che si auspica da tempo, vale a dire lo sviluppo dei dati in termini di aggregazione e pubblica disponibilità che consentirebbe una vera rivoluzione analitica.

Si potrebbe muovere così verso quella che Sackmann definisce statistica granulare, un grado di dettaglio più efficace perché capace di descrivere situazioni di gioco più direttamente controllabili dal giocatore stesso e propedeutico all’elaborazione di strategie dedicate.

In presenza di un livello competitivo ormai spinto al limite per preparazione tecnica, fisica e nutrizionale, e per tecnologia dei materiali, avere benefici addizionali può fare la differenza. Difficile ipotizzare se e quando questo accadrà.

Leggete il resto dell’intervista. A seguire, la seconda parte. ◼︎

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